Integratori per cani: scopriamo la rosa canina

Integratori per cani: scopriamo la rosa canina cover
Foto di repertorio

È una ricchissima fonte di vitamina C non solo per noi ma anche per i nostri animali domestici. Proprio per questo motivo, la rosa canina rientra a tutti gli effetti tra gli integratori per cani ed è molto utilizzata da chi sceglie la dieta barf oppure da chi è attento a proporre al proprio Fido un’alimentazione naturale.

Storia e proprietà

Fu battezzata da Plinio il Vecchio con l’appellativo “canina” poiché, secondo quanto racconta il naturalista di epoca romana, il decotto delle radici della pianta guarì un soldato dalla rabbia trasmessa dal morso di un cane. Ciò che è certo, è che questo arbusto spinoso ha indiscussi effetti rafforzativi delle difese immunitarie grazie alle proprietà immuno-modulanti e antinfiammatorie. Merito dei suoi frutti rossi che, avendo una elevatissima concentrazione di vitamina C, sono efficaci alleati per rafforzare le difese naturali dell’organismo. Inoltre, la pianta vanta anche un buon apporto di licopene, potente antiossidante che aiuta a combattere l’invecchiamento e l’infiammazione.

Se pensate che gli agrumi siano la sorgente più ricca di vitamina C vi sbagliate. La rosa canina, infatti, ne offre quantità fino a 50-100 volte superiori, tanto che la sua fama sopravvive al trascorrere del tempo. Oltre che in epoca romana, le sue virtù erano apprezzate anche nel medioevo quando costituiva un efficace rimedio contro il raffreddore. Guardando ad ere più recenti, durante il secondo conflitto mondiale la rosa canina venne sfruttata in maniera massiccia poiché forniva una elevata fonte di vitamina C a basso costo.

Il mercato dei pet shop specializzati non ci ha messo molto per sfruttare questo integratore per cani completamente naturale che è diventato, in breve tempo, molto apprezzato da chi ha scelto la dieta barf o un’alimentazione naturale per il cane.

È bene tuttavia ricordare che cani e gatti, a differenza dell’uomo, producono questa vitamina a livello del fegato. Proprio per questo motivo, una carenza di vitamina C potrebbe verificarsi in animali con malattie epatiche.

La sua integrazione viene, talvolta, consigliata per prevenire la formazione di uroliti di struvite; e, grazie alle sue innegabili proprietà immunomodulanti, può essere inoltre preziosa nel trattamento di stomatiti o come coadiuvante nella terapia dell’immunodeficienza felina. Come per ogni cosa, tuttavia, un eccesso oppure un uso inadeguato può avere effetti collaterali dunque, al pari di qualsiasi altro prodotto, è sempre indispensabile consultare il proprio veterinario di fiducia prima di somministrarlo al proprio animale domestico.

© Riproduzione Riservata