Aggressività, dominanza, pericolosità nel cane: le differenze

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Foto di repertorio

Cane aggressivo, cane dominante, cane mordace, cane pericoloso, cane impegnativo: sono concetti molto diversi tra loro ma che spesso vengono a torto confusi. In realtà non è sempre detto che un cane aggressivo sia pericoloso o mordace e, allo stesso tempo, non è sempre detto che un cane mordace sia aggressivo. Qualunque sia l’atteggiamento del cane (aggressivo, mordace, pericoloso, dominante), si tratta comunque di soggetti impegnativi.

Quando un cane è dominante

La dominanza di un individuo è un argomento molto ampio e complesso, che non ha nulla a che vedere con gli altri concetti (cane pericoloso, mordace o aggressivo), ed è correlata allo status gerarchico e alla competitività. In sostanza, il cane dominante ha la necessità di controllare e gestire l’ambiente circostante; e questo atteggiamento riguarda il 90% dei cani maschi al raggiungimento della maturità sociale. Tale atteggiamento può peggiorare con errati sistemi educativi e, in questo caso, anche la pericolosità del cane dominante può aumentare.

La scala dell’aggressività del cane

Esiste una scala dell’aggressività, uno stato particolare nel quale l’individuo presenta una maggiore probabilità di produrre atteggiamenti di minaccia, attacco e difesa. La scala prende in considerazione gli atteggiamenti del cane di fronte allo stress: sbadiglio, sbattimento delle palpebre, il cane si lecca il naso, ringhio, colpo secco dei denti e morso.

La scala dell’aggressività viene definita da questi atteggiamenti, ma ne va considerato un altro, che  anticipa lo sbadiglio: l’evitamento. Questo è l’atteggiamento tipico in cui un cane, affiancato da un suo simile o da una persona, si allontana. Effettua – appunto – “l’evitamento”: comportamento che può già entrare nella definizione della scala dell’aggressività, ma che ovviamente non è pericoloso. Gli ultimi tre gradi della scala indicano invece lo stato di agitazione del cane e sono potenzialmente più pericolosi.

Le cause dell’aggressività del cane

L’atteggiamento di un cane aggressivo può avere diverse cause:

  • Dolore: può essere una risposta alle manipolazioni e può anche arrivare ad essere anticipata dal cane che collega quel momento a qualche manualità che in passato è stata per lui dolorosa.
  • Aggressività ridiretta: l’aggressività del cane può essere anche una risposta ad un rimprovero o ad un ostacolo di un desiderio dell’animale.
  • Nei confronti di altri cani: in reazione alla gerarchia sociale. Si manifesta anche tra maschio e maschio o tra femmina e femmina. Può essere infatti una forma di competizione sessuale.
  • Predatoria: in questo caso il cane insegue silenziosamente piccoli animali o bimbi o altro in movimento.
  • Da paura: può essere associata a trattamenti dolorosi o abusi o a punizioni inappropriate. Se si manifesta, il cane tende ad indietreggiare e cercare una via di fuga. Diventa aggressivo se messo alle strette.
  • Sul cibo: il cane reagisce se altri animali o persone si avvicinano a lui mentre sta mangiando. Rischia di aggredire nel momento in cui sente una minaccia reale o presunta nei confronti del suo cibo.
  • Possessiva: il cane cerca di difendere quello che ritiene essere proprio (persone, giochi o altro). Può essere parte del sistema di controllo che include l’aggressività da dominanza.
  • Protettiva o materna: il cane va sulla difensiva nei confronti di ciò che ha intenzione di proteggere (anche e sopratutto nei confronti dei cuccioli).
  • Territoriale: il cane protegge la “proprietà” indipendentemente da chi sia presente. Si intensifica con il confinamento e con la riduzione della distanza di avvicinamento.
  • Da gioco: il cane, di solito cucciolo o comunque giovane, che non ha mai imparato a giocare correttamente assume atteggiamenti “aggressivi” mentre sta giocando con altri cani o con persone.

Un cane aggressivo è sempre impegnativo?

È necessario fare chiarezza tra i concetti per capire in che modo prendersi cura di un cane impegnativo. Bisognerebbe rivolgersi ad un esperto del comportamento (veterinario comportamentalista oppure addestratore, educatore, istruttore) sia prima di adottare un cane sia dopo l’adozione.

Preventivamente per essere orientati verso una giusta scelta e per essere seguiti e accompagnati nella crescita del proprio Pet, ed evitare che diventi particolarmente impegnativo. Successivamente per essere seguiti in quelli che possono essere dei “comportamenti indesiderati”, per migliorare la gestione del proprio Fido da parte del proprietario.

La definizione di “cane impegnativo” non si basa sulla dominanza o aggressività, ma tenendo conto di un altro fattore: la reattività agli stimoli.

Qualsiasi cane può diventare impegnativo se non seguito correttamente dal proprietario, in quanto questa evenienza non dipende esclusivamente dal cane come entità singola, ma anche – e soprattutto –  dall’ambiente in cui il cane vive e delle persone con cui si relaziona.

In collaborazione con la Dott.ssa Maria Luisa Scala, Medico Veterinario Comportamentalista – ANIMAVET Ambulatorio Veterinario Associato Scala Fabbri Dalpozzo, Via Balzella 20 Forlì – 0543 541707 – ava.2013@libero.it

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