Cane obeso, rischi e soluzioni
L’incedere goffo e la perduta agilità che contraddistingue, spesso, il cane obeso, suscita in chi lo vede qualche ilare risata. In realtà l’obesità non è uno scherzo: si tratta di una pericolosa condizione, tanto frequente quanto sottostimata.
Un killer silenzioso capace di mietere subdolamente vittime, a colpi di golosi fuoripasto e inadeguato movimento. Un cane obeso è, infatti, esposto ad una serie di conseguenze anche molto gravi tra le quali rientrano anche una maggiore esposizione a patologie serie tra le quali, solo per citarne una, il diabete.
Sovrappeso e obesità: i rischi per la salute
Secondo quanto riportato da alcuni studi veterinari, quando il quattro zampe ha il 15% di mole in più rispetto al normale si parla di sovrappeso, ma quando i chili di troppo superano il 20%, si rientra nell’obesità. Uno stato, quest’ultimo, che può causare gravi problemi: se il 31% dei cani di normopeso soffre di una qualche malattia, questa percentuale cresce fino al 57% in quelli obesi, per i quali raddoppia la possibilità di soffrire di osteoartrite triplica e di patologie cardiocircolatorie.
Qualche mese fa, l’Asl di Torino aveva lanciato un chiaro allarme: secondo quanto riportato dal quotidiano “Repubblica”, per i medici veterinari del servizio pubblico del capoluogo piemontese, quasi 1 cane su 3 sarebbe in sovrappeso.
Identikit del cane obeso
“È vero che ci sono razze più predisposte di altre a ingrassare come cocker, golden retriever, labrador, basset hound e beagle – ha spiegato al quotidano di via Solferino Alberto Colzani, dirigente responsabile del Servizio veterinario dell’Asl di Torino -, ma spesso il responsabile è invece il padrone: biscottini, cioccolato, avanzi del pranzo possono essere nocivi per il metabolismo canino”.
L’indagine sull’obesità di cani e gatti in Italia, presentata al 65° congresso internazionale SCIVAC, spiega che esiste una correlazione tra i chili di troppo e la taglia dell’animale: il 40% dei cani obesi o in sovrappeso sono di taglia media, il 33% di taglia grande. I Fido di taglia piccola, sono circa il 30%, 26% quelli di taglia gigante, il 23% quelli toy.
A pesare, letteralmente, è lo stile di vita: tra i fattori di rischio, infatti, rientra a pieno titolo la mancanza di un’adeguata attività fisica. Non a caso, il 39% dei cani obesi o in sovrappeso vive in appartamento. I cani anziani sono naturalmente più a rischio, così come quelli sterilizzati e più in generale quelli che vivono in appartamento.
Anche l’alimentazione, esattamente come avviene per le persone, gioca un ruolo di primo piano. Frequenti fuoripasto unitamente alla scorretta abitudine di allungare qualche avanzo del piatto, portano spesso Fido a perdere il proprio punto vita e a correre rischi per la salute.
Secondo lo studio sopra citato, gli animali nutriti con alimentazione casalinga sarebbero maggiormente esposti ai chili di troppo rispetto quelli che hanno ciotole riempite con cibo industriale. Dati alla mano, il 30% dei quattro zampe alimentato con mangimi per cani industriali ha problemi di sovrappeso ed obesità contro un 64% che vanta un peso forma. La percentuale di chi ha chili di troppo sale al 40% nei cani alimentati con cibi preparati dai padroni e schizza al 47% nei soggetti alimentati con alimentazione mista.
Niente paura, è possibile invertire la marcia. Studi dimostrano che è sufficiente apportare correzioni alla dieta ed intensificare l’attività fisica per portare, nel 97% dei cani, una riduzione dell’11% del peso corporeo.