Compra cane su internet, muore il giorno dopo

Sgominato a Prato un traffico illecito di animali

Compra cane su internet, muore il giorno dopo cover
Foto di repertorio

Un barboncino acquistato su internet, pagato 450 euro, e morto il giorno successivo per le gravi condizioni di salute in cui versava. È questa l’ultima vittima del giro illegale di cani sul web. Un traffico di animali di razza – o presunta tale – che ogni settimana miete migliaia di vittime tra i quattro zampe. Teatro di questa ennesima tragedia consumata è la Toscana.

Un cittadino pratese, infatti, aveva scelto quello che avrebbe dovuto essere il suo compagno a quattro zampe per la vita dal monitor di un computer. La consegna avviene al casello autostradale: pagamento in contanti senza nessuna ricevuta. Il neo proprietario capisce che qualcosa non va in quella vendita e porta immediatamente il cane dal veterinario e la visita non lascia spazio ad interpretazioni: le condizioni di salute del piccolo quadrupede sono talmente precarie che, nonostante le immediate cure prestate, muore nelle 24 ore successive. Il medico, inoltre, accerta che il cane non apparteneva alla razza dichiarata, non aveva pedigree né microchip ed aveva un’età diversa da quella riportata sul libretto sanitario. Il libretto sanitario consegnato unitamente al cane, infine, era privo del timbro del veterinario come invece impone la legge.

Scatta, dunque, la denuncia alla Polizia provinciale di Prato che non esita a mettersi sulle tracce di questi commercianti senza scrupoli individuandoli velocemente. Quattro sono le persone denunciate che ora dovranno rispondere di numerosi reati quali frode in commercio, maltrattamento e uccisione di animali, traffico illecito di animali da compagnia.

“Purtroppo queste attività illegali sono frequenti – spiegano le forze dell’ordine in una nota – e funzionano sempre con lo stesso modus operandi: inserzioni in internet per procacciare la vendita, contatti a mezzo telefonico e in particolar modo WhatsApp, consegna dei cuccioli di cane preferibilmente presso caselli autostradali, pagamento in contanti senza nessuna ricevuta. Presumibilmente si tratta di cuccioli di cane provenienti dall’Europa dell’Est, senza alcuna vaccinazione e con gravi problemi di salute che ne causano la morte nei giorni successivi”.

Si tratta, dunque, dell’ennesima vittima di un vero e proprio mercato di innocenti animali che spesso vengono allevati in fabbriche di cuccioli. Staccati precocemente dalle loro madri – sfruttate da continue gravidanze e private delle minime condizioni igieniche e sanitarie – sono sottoposti a viaggi infernali che si rivelano mortali per molti di loro. Imbottiti di integratori e farmaci per celare le loro pessime condizioni di salute agli occhi degli acquirenti, vengono acquistati a circa 60 euro e rivenduti a prezzi fino a 20 volte superiori una volta falsificata la loro nazionalità.

Ungheria, Slovacchia, Romania e Repubblica Ceca sono gli Stati da dove maggiormente partono queste piccole vittime vendute per pochi euro. Un business crudele messo in piedi da gruppi organizzati che importano gli animali e li smerciano attraverso venditori compiacenti come negozianti e sedicenti allevatori: secondo lo studio “Benessere di cani e gatti coinvolti in attività commerciali” condotto dalla Commissione Europea nel 2014, sono circa 8.000 i cuccioli che ogni settimana vengono importati nel nostro Paese generando un valore commerciale di circa 5.600.000 euro.

Un giro d’affari spietato che viene alimentato da chi sceglie di acquistare il cane digitando su di una tastiera anziché recarsi da un allevatore in carne ed ossa per scegliere quello che dovrà essere il proprio compagno di vita. Purtroppo, seppur inconsciamente, a rendersi complici di questo giro di sfruttamento sono, dunque, gli acquirenti che decidono di affidarsi alla rete attratti da prezzi bassi. Eppure se un cane negli allevamenti seri ha prezzi decisamente più elevati i motivi ci sono: allevare, non in batteria, ha costi alti non solo di in termini di impegno e tempo ma anche economici per assicurare buon cibo e le necessarie profilassi sanitarie. Se non si è disposti a spendere soldi per scegliere il proprio compagno a quattro zampe, invece di rivolgersi a questi spietati venditori, il consiglio è quello di contattare canili, rifugi, e associazioni serie dove si potrà adottare – in maniera totalmente gratuita –  quattro zampe in cerca di casa senza correre il rischio di rendersi complici di un traffico feroce.

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