Animali abbandonati, ecco cosa fare

Animali abbandonati, ecco cosa fare cover
Foto di repertorio

In estate non aumentano solo le temperature ma anche gli abbandoni di animali domestici. Anche se i dati, da qualche tempo a questa parte, indicano in maniera incoraggiante un calo dei quattro zampe trovati vagare, sono purtroppo ancora numerosissimi i Pet “senza identità” che in particolare in questo periodo dell’anno finiscono in canili e rifugi .

Un nutrito esercito di quattro zampe senza un passato da raccontare di cui è difficile conteggiare con esattezza le fila. Secondo i dati diffusi dalla Lav (Lega anti vivisezione), si stima che “ogni anno in Italia siano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani. Più dell’80% di questi, rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti“. Cifre enormi ma tuttavia sottostimate poiché vi rientrano solo le due specie più comuni tra i Pet – ovvero i cani e i gatti – mentre non vengono considerati altri animali da compagnia -ugualmente vittime dell’abbandono – quali, ad esempio, conigli, cavie e tartarughe.

Qualche buona notizia, però, c’è. Secondo il dossier randagismo relativo agli anni 2014-2015 condotto dalla stessa associazione animalista, “il fenomeno del randagismo sarebbe apparentemente in flessione (-22,40% i cani presenti nei canili dal 2006 al 2015), ma con delle discrepanze tra nord e centro-sud, dove il numero dei cani detenuti nei canili è ancora molto alto e dove a questa popolazione si somma a quella degli animali vaganti sul territorio, la cui riproduzione è spesso incontrollata”. Una tendenza positiva, dunque, pur in un contesto ancora critico che tuttavia – unitamente alla maggiore propensione da parte degli italiani ad adottare, sottolineata da altre ricerche – fa ben sperare in un futuro migliore per i quattro zampe senza casa.

Ma cosa fare nel caso in cui si trovasse un animale in difficoltà?

  • L’imperativo è quello di non rimanergli indifferente! Chiamare le forze dell’ordine, come vigili urbani, carabinieri o polizia – che hanno l’obbligo di intervenire così come imposto dal regolamento di Polizia Veterinaria – fa la differenza tra la vita e la morte dell’animale.
  • È poi altrettanto importante non perdere di vista l’animale in attesa dell’intervento delle autorità competenti. Nel caso di trattasse di un cane, si può tentare di avvicinarlo delicatamente per non rischiare di spaventarlo. Se Fido si facesse avvicinare e toccare, è consigliabile metterlo in sicurezza in attesa dell’arrivo degli operatori del canile o delle forze dell’ordine. Nel caso, invece, il cane dovesse mostrare paura o atteggiamenti aggressivi, è bene evitare assolutamente qualsiasi forzarura e non toccarlo per scongiurare il rischio che possa scappare oppure mordere. In questo caso basterà tenersi ad una distanza di “comfort” – tanto per noi quanto per il quadrupede – limitandosi a seguirne gli spostamenti in modo da poterli comunicare a chi si occuperà del suo accalappiamento.
  • Se l’animale bisognoso d’aiuto fosse un micio, è bene portarlo dal veterinario per verificare le sue condizioni di salute ma solo dopo essersi accertati che il felino non sia di proprietà chiedendo informazioni nelle abitazioni circostanti il luogo del ritrovamento. Oltre a segnalare il caso a rifugi e associazioni animaliste locali – che generalmente hanno il polso della situazione rispetto a smarrimenti e ritrovamenti – è buona regola appendere nella zona in cui è stato trovato il quadrupede alcune locandine con la foto del gatto e un riferimento telefonico per tutte le informazioni del caso.
  • Scatoloni con nidiate di gattini e cani – lasciati spesso vicino ai bidoni dell’immondizia quando non al loro interno – sono purtroppo ancora una triste realtà. Se ci si trovasse in una situazione analoga, è indispensabile allertare le autorità competenti o rivolgersi immediatamente ad un veterinario poichè potrebbe essere urgente un intervento medico tempestivo.
  • Coniglietti, roditori e volatili possono essere segnalti – oltre che all’autorità competenti e al servizio veterinario dell’Ausl – anche a specifiche associaizoni animaliste di tutela di questi piccoli amici definiti – tra gli addetti ai lavori – “animali esotici” oppure “non convenzionali”. Il web in questo senso fornisce un aiuto prezioso permettendo di trovare facilmente i contatti di molteplici realtà locali.
  • Se si assistesse, poi, al crudele atto dell’abbandono, bisogna agire secondo coscienza e parlare per chi non può farlo. Denunciare, dunque, alle forze dell’ordine il colpevole di questo vile gesto è un l’unica scelta da fare per costruire un mondo migliore anche per i nostri amici a quattro zampe.

Ricordiamo che l’abbandono di un animale è un reato penale che il nostro ordinamento giuridico punisce con l’arresto fino ad 1 anno o una multa fino a 10.000 euro.

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