Così Lontani Così Vicini, il metodo CAOS per educare il cane

Così Lontani Così Vicini, il metodo CAOS per educare il cane cover
Foto di repertorio

Imbuto di mare – Euforia, Realtà, Essenza: la sinergia uomo-cane secondo il metodo CAOS: il libro.

Così lontani così vicini è una nuova realtà di La Spezia che opera nel mondo della cinofilia, seguendo un metodo innovativo che si basa sul ciclo Comunicazione – apprendimento – osservazione – socializzazioni” (metodo CAOS). A portare avanti l’attività sono due educatori cinofili, Juri Vergassola e Letizia Bersi. Lavorano insieme dal 2015 e la collaborazione professionale si è trasformata ben presto in amicizia pur nella diversità di caratteri.

Juri, educatore cinofilo dal 2015, ha una sola priorità: i cani di cui si occupa. «È empatico, brontolone e divertente», racconta ridendo Letizia che ormai lo conosce da tempo. Sempre ironico, ha la capacità di mettere l’interlocutore – cane o uomo che sia – davanti ai suoi limiti, e in men che non si dica di farglieli superare. Juri non si smentisce: parlando di Letizia, che è educatrice cinofila dal 2017, sottolinea che «pur essendo pisana di origine è una vita che abita a La Spezia ma ancora non conosce la strade…». Senso dell’orientamento a parte, la complicità tra i due è evidente visto che l’amica viene definita «generosa e gentile, con competenze che spaziano dalla medicina alla cinofilia». Un «irrinunciabile supporto» che «con la sua visione delle cose completa le mie idee per trasformarle in nostre».

I cani imparano molto dalla coppia di educatori ma è vero anche il contrario: i loro amici a quattro zampe sono per loro un esempio nell’accettazione dei limiti altrui e nel divertimento basato sul rispetto reciproco. Una vera e propria logica del gruppo che Così Lontani Così Vicini fa propria.

Inevitabile quindi presentare anche i compagni di strada a quattro zampe dei due educatori. Berta è un uragano di energia, un cane estremamente altruista: «Dolce e pagliaccia, testona e determinata», la definisce Letizia che l’ha portata nella propria vita «caotica e poco stabile» in cui le faceva già compagnia di Pongo, cane di 14 anni, «con cui siamo cresciuti insieme. Mi ha accompagnata negli studi, nelle serate in paese, nel grande salto di andare a vivere da sola e nelle varie vicissitudini che la vita ci ha messo di fronte. È un piccolo folle combattente».

A Juri fanno compagnia Gedeone, Gemma e Gwen. Per citare un noto libro, la triade si potrebbe sintetizzare con la sigla GGG. Gedeone del resto poteva diventare proprio un grande gigante gentile: «Quando è arrivato pesava dieci chili, credevo diventasse un pony… invece è rimasto un cane piccolo con grandi zampe, pettinato bene, infinitamente dolce e simpatico anche se quando si arrabbia non le manda a dire». Gemma «non perde mai di vista se stessa, ha un’essenza che mi fa lo stesso effetto di una montagna: enorme, ferma, bellissima e maestosa. Ha anche dei difetti, ma voglio soltanto elogiarla». Chiude la triade Gwen: «Un cane coraggioso, dolce solo quando dorme, è un inno allo spirito di iniziativa con un misto di intelligenza ed idee confuse».

Questo magnifico gruppo, pieno di entusiasmo e voglia di fare, ha deciso di entrare a far parte di Progetto Empatia. A ottobre è uscito il loro libro, una raccolta delle esperienze fatte sul campo negli ultimi quattro anni. Il libro si intitola “Imbuto di mare – Euforia, Realtà, Essenza: la sinergia uomo-cane secondo il metodo CAOS”, metodo che è descritto in dettaglio nelle pagine del volume.

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