Processionaria, il bruco pericoloso per uomini e animali

Processionaria, il bruco pericoloso per uomini e animali cover
Foto di repertorio

Si spostano formando un’ordinata fila indiana alla ricerca di un luogo in cui interrarsi. Parliamo della processionaria, bruco ricoperto di peli urticanti che, proprio in questo periodo dell’anno, scende dagli alberi per raggiungere il suolo.

Una “migrazione” che può rappresentare un serio pericolo per l’uomo e gli animali domestici: in particolare i cani finiscono, purtroppo, per morire in seguito al violento processo infiammatorio scatenato dai peli urticanti che ricoprono il corpo di questi insetti.

I pericoli della processionaria

Irritazioni cutanee, oculari e problemi alle vie respiratorie possono interessare chiunque, persone comprese, che accidentalmente possano venire a contatto con la peluria irritante causando, talvolta, shock anafilattico.

Questi bruchi sono spesso fatali per i quattro zampe che sono abituati ad annusare il suolo andando incontro alle conseguenze peggiori. Fiutando il terreno, infatti, i quattro zampe possono respirare i peli urticanti che vengono rilasciati nell’aria quando il bruco si sente in pericolo. La loro forma uncinata gli permette di attaccarsi al derma della vittima provocando reazioni cutanee anche molto gravi alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie che, in casi estremi, possono provocare la morte dell’animale.

La sintomatologia

I sintomi da contatto sono violenti e generalmente si assiste ad un’escalation: da improvvisa ed intensa salivazione, l’infiammazione si estende alla bocca tanto da causare un ingrossamento della lingua che talvolta raggiunge dimensioni tali da soffocare l’animale. Non è raro, inoltre, assistere ad un processo di necrosi che inevitabilmente porta a perdite di porzioni di lingua.

Come comportarsi con i nidi di processionaria

Proprio in ragione della sua pericolosità, la lotta alla “Thaumetopoea pityocampa”, comunemente indicata come “processionaria del pino”, è obbligatoria in tutte le zone dove “la presenza minacci seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo e dove può costituire un rischio per la salute delle persone e degli animali”.  A imporlo è il decreto ministeriale del 30 ottobre 2007 che obbliga a chiunque riscontrasse la presenza di nidi di processionaria sulle proprie piante, di provvedere a sue spese alla disinfestazione. Un’inosservanza che può far scattare sanzioni amministrative salate anche se il conto più alto, ovviamente, rimane quello che rischiano di pagare i nostri amici a quattro zampe.

Cosa fare per non incorrere in questo rischio?

Ispezionare gli alberi per individuare la presenza dei nidi di processionaria facilmente riconoscibili poiché contraddistinti da una fitta ragnatela generalmente intessuta tra gli aghi del pino. Verifiche, queste, che possono essere effettuate già nella stagione invernale e che dovranno interessare particolarmente i pini ma anche querce, olmi, tigli, castagni e robinia.

nido di processionaria

Nel caso in cui si accertasse la presenza di nidi di processionaria, sarà necessario procedere alla rimozione e alla distruzione. Attenzione al fai da te: è indispensabile farlo nella maniera corretta e proteggersi con tute adeguate dal contatto o l’inalazione dei peli urticanti. Nel caso in cui l’infestazione sia circoscritta, si procederà con la distruzione meccanica dei nidi mentre su superfici più estese, potrà risultare più idonea la lotta microbiologica attraversonl’utilizzo di Bacillus thuringiensis, batterio capace di paralizzare la larva danneggiandone i centri nervosi.

Per sopralluoghi e consigli riguardanti la profilassi, il consiglio è quello di contattare il servizio fitosanitario della propria regione oppure rivolgersi all’Asl o al Comune.

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