Insetti come cibo: nel pet food è già realtà

Nutriente e altamente proteica, la nuova frontiera dell'alimentazione per Fido e Micio

Insetti come cibo: nel pet food è già realtà cover
Foto di repertorio

“Che c’è da mangiare per Boby stasera? Insetti e piselli”. No, non è una battuta estratta da un film fantasy ma realtà. Sugli scaffali dei Pet shop, infatti, sono già acquistabili crocchette per cani realizzate con la classe più numerosa di esseri viventi. Piccoli animali dai grandi benefici: vantano lo stesso apporto proteico di carne e pesce, sono ricchi di vitamine e fibre, hanno costi estremamente inferiori e un minor impatto ambientale.

Indicati non a caso dalla Fao come l’alimento del futuro, gli insetti in attesa di finire sulle tavole degli italiani sono già pronti per essere serviti nella ciotola di Fido e Micio. Potranno essere proprio i nostri animali domestici, scevri da quei pregiudizi culturali che invece ne frenano il consumo tra le persone, a promuoverne o meno l’appetibilità.

Promozione già incassata sul profilo nutrizionale. Si tratta di diete ipoallergeniche – composte da farine di questi piccoli abitanti della terra – che dal punto di vista nutritivo non hanno nulla da invidiare a quelle realizzate con carni “tradizionali”. Offrono un’unica fonte proteica animale altamente digeribile e dunque indicata anche in caso di allergie o intolleranze alimentari. Nonostante la piccola dimensione, gli insetti sono infatti altamente nutrienti, ricchi non solo di proteine ma anche di grassi buoni e preziose sostanze quali il calcio e il ferro.

Se non sono allettanti al nostro palato non è detto che non siano altamente graditi a quello dei nostri animali domestici che non hanno pregiudizi culturali da abbattere. Indicati dalla comunità europea come “Novel Food”, gli alimenti a base di insetti potrebbero incontrare anche il favore di chi per motivi etici ha reticenze nell’acquistare per il proprio amico a quatto zampe cibi composti da animali tradizionalmente considerati da allevamento ma potrebbero altresì piacere a chi è sensibile ai temi legati alla eco-sostenibilità.

L’allevamento degli insetti vanta un minor impatto ambientale: si cibano degli scarti dell’industria alimentare permettendo così di sfruttare risorse che altrimenti finirebbero in discarica con conseguenti ripercussioni sull’ecosistema. Le farine proteiche realizzate con questi animali, inoltre, hanno costi decisamente inferiori a parità di apporto proteico e di amminoacidi.

Secondo la Fao, sono circa 1900 le specie commestibili già in commercio: grilli, cavallette e tarme della farina saranno probabilmente i primi a finire nei menù degli italiani. Se in generale il consumatore europeo si sta avvicinando con lentezza all’ impiego in cucina di questi animali, Paesi come gli Stati Uniti ma anche il vicino Belgio, propongono già barrette proteiche e addirittura pasta fatta in casa realizzata con farina di questa fonte proteica alternativa.

Sono, dunque, proteine nobili ed economiche che non hanno nulla da invidiare a carne e pesce se non che, a differenza di questi alimenti, a noi occidentali non fanno venire l’acquolina in bocca. Ma sarà così anche per cane e gatto?

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